Verso sera per le strade deserte

passa un carro cigolando.

Un cavallo sauro lo tira, dietro

cammina un soldato ubriaco.

È la bara dei massacrati, che va

al cimitero degli Armeni.

Il sole al tramonto distende

sul carro una sindone d’oro.

Il cavallo è magro: trascina a stento

il raccolto dei suoi padroni crudeli.

Con le orecchie pendenti, sembra

riflettere intensamente a quanti

secoli servono per arrivare all’ultimo

fienile dei santi mietuti…

(Il carro dei cadaveri di Daniel Varujan)

Nel giorno della memoria, Iridanza organizza una serata a ricordo del “Medz Yeghern, il Grande Male”, così gli armeni chiamano l’olocausto del loro popolo: lo sterminio di un milione e mezzo di armeni da parte dell’impero ottomano. Quell’olocausto fu poi fonte di ispirazione per i nazisti.

La storia, le tradizioni, le danze, le condizioni della donna, nella cultura del popolo armeno

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